Molti giornali di sono interessati a lei anche perché nella Milano dei primi anni 70, il suo modo di dipingere, definito maschile, come a significare che le donne fanno solo acquerelli. Si sono interessati per la scelta dei soggetti, uno soprattutto: Gabriella, nota signora milanese titolare di una delle boutique più originali e stravaganti, Gulp, situata nella nota via Santo Spirito, tra via Montenapoleone e via Spiga. A pochi metri dal negozio, Paola e Gabriella abitavano allo stesso numero civico, una sopra l'altra. Ma soprattutto si sono interessati per il fatto che la sua modella era praticamente quasi sempre nuda, anzi, a ben ripensarci, non ho mai visto un quadro di Gabriella in cui fosse vestita. Creava interesse Paola, questa donna bellissima e sfacciata, che ti fissava con due incredibili occhi neri e che spesso metteva soggezione per la fierezza che si intuiva e che era forse la reazione alla sua timidezza di fondo. Non si è mai curata di catalogare quanto hanno scritto su di lei, né di sfruttare le ottime opportunità che le sono capitate in quella Milano piena di idee nella quale è vissuta.
Si è molto divertita, questo lo so per certo, anche perché da una certa età in avanti, c'ero anch'io alle mostre stravaganti che si organizzavano nella galleria d'arte aperta da lei con l'amica Teresa Rosa, la prima galleria di arte erotica in Italia: Eros.
Perciò è rimasto poco, qualche articolo, qualche depliant di mostre. Quello che ho trovato lo potete vedere qui.